NON SOLO OLIMPIADI
Un italiano guiderà la lotta al gas serra:"Puliremo la Cina anche grazie a 50 nostre aziende"
Daniele Barbone, referente per la Cina della Bp Sec, è stato incaricato della selezione di mille aziende europee che affiancheranno quelle orientali nella lotta allo smog: "Nella città dell'ambiente porterò almeno 50 nostre imprese"
MILANO — PRODUCONO la stessa quantità di gas serra degli Stati Uniti, ma sono determinati a risanare il loro ambiente. La Cina offre a partecipanti e ospiti di queste Olimpiadi un cielo grigio di smog, ma per l’avvenire è decisa a entrare a pieno titolo fra i Paesi che rispettano gli standard ambientali previsti dagli accordi internazionali. E per questo sta costruendo una città dell’ambiente. Nascerà a Yixing, nella provincia dello Jiangsu, e darà vita a un unico distretto industriale per le tecnologie applicate all’ambiente e alla costruzione dell’energia pulita. In questa città ideale lavoreranno duemila aziende. Mille sono cinesi. Le altre mille saranno selezionate fra le migliori esperienze a livello mondiale. Incaricato di cercare il top del Sud Europa è Daniele Barbone, che ha fondato nel 2006 la Bp Sec srl. La società di Magnago, alle porte di Milano, è diventata protagonista del vasto mercato cinese. Inserendosi nella commercializzazione del nostro alimentare su tutte le catene è riuscita a fare l’incredibile: esportare il riso vercellese della Principato di Lucedio nel Paese che ne è il maggior produttore al mondo.
CON LA CONSULENZA, questa start up fattura un milione e mezzo l’anno, e ora organizza gli unici due eventi in Europa che lanciano il progetto della città dell’ambiente e cercano le imprese in grado di far crescere il know how di un settore che a Shanghai e dintorni è indietro di vent’anni rispetto all’Occidente. «L’obiettivo personale della mia azienda — spiega Daniele Barbone, direttore di Bp Sec — è portare, tra queste mille, almeno una cinquantina di aziende italiane del settore». Il primo appuntamento è oggi a Milano a Palazzo Reale, e vede la partecipazione del console generale Zhang Limin, del general manager del progetto Wen Deyou, di Barbone e del Politecnico di Milano. L’altro evento si terrà in Belgio a ottobre. Ma intanto la città dell’ambiente, tecnicamente Iepz (Area scientifica e tecnologica per la protezione ambientale internazionale) è già partita su 400mila metri quadri.
A NOVEMBRE saranno pronte le piattaforme commerciali e quelle per la ricerca, a maggio entreranno le aziende che, secondo Bp Sec, avranno grandi opportunità di business. «Le spese sono al minimo — dice Barbone — le aziende selezionate avranno locazioni a costo zero e bonus fiscali, e tenendo conto del fatto che in Cina i costi per la manodopera specializzata sono un quinto rispetto ai nostri, i vantaggi sono enormi». Nasceranno quindi tecnologie per l’energia alternativa, il trattamento degli inquinanti, dei fumi o degli scarichi delle aziende, e per la bonifica dei siti contaminati.
«IN UNA LOGICA prettamente cinese — spiegano da Bp Sec — chiunque vorrà un trattamento per i propri scarichi dovrà andare a Yixing, e visto che il governo cinese vuole proteggere gli investimenti stranieri, sarà tutelata anche la proprietà intellettuale delle scoperte». Il tutto, supportato dall’università locale (sei Politecnici) avrà anche un’area espositiva ma sarà soprattutto centro di distribuzione di prodotti ad alta tecnologia. di ROSSELLA MINOTTI